(Questo è un post che avrei dovuto e voluto scrivere subito dopo il World Down Syndrome Congress a Dublino lo scorso agosto, ma per vari motivi non è andata così.)
Sono andata il giorno prima dell’apertura con marito e figli per fare la pre-registrazione e orientarmi dato che avrei dovuto andarci da sola i giorni successivi e non conoscevo il posto. Non c’era tanta gente alla ‘Helix’ della Dublin City University quel giorno e noi quattro ci siamo seduti un attimo nel lounge all’entrata per prendere il fiato e godere la tranquillità. Eravamo lì da un po’ quando vedo entrare una giovane donna dai capelli biondi che camminava in modo non proprio regolare e ho subito esclamato agli altri trattenendomi a fatica, “È lei! È lei!” Mi hanno guardato stupiti senza capire, intanto che ‘lei’ si sedeva con il padre e la madre non lontano da noi nel lounge. Dopo mezz’ora di indecisione - va contro la mia natura essere invadente – ho trovato il coraggio, aggrappata alla mano di Zacky, di andare a presentarmi a Karen Gaffney, nuotatrice americana di una certa fama, con la sindrome di Down, e cercare di spiegare perché questo momento era così importante per me. Diversi anni fa avevo saputo di lei e delle sue conquiste nel nuoto e l’importante lavoro che fa parlando in pubblico per sensibilizzare la gente nei confronti delle persone con la sindrome di Down e dare coraggio alle famiglie. La ammiro e penso che non avrei potuto essere più colpita quel giorno se avessi avuto davanti a me Brad Pitt e Angelina Jolie. Poi Karen ci ha ricevuto con grazia alzandosi in piedi e dandoci un sorriso caloroso e incoraggiante e chiedendo di Zacky che, come si poteva aspettare ha guardato per terra rispondendo a bassa voce … in italiano! È seguita una conversazione vivace in cui lei ci ha raccontato della prossima impresa – la traversata a nuoto di Dun Laoghaire Harbor – e noi abbiamo spiegato un po’ della nostra iniziativa ‘Team Down’ in Italia, raccontando del ritrovo annuale in piazza a Rescaldina e come abbiamo messo in evidenza la sua traversata di Lake Tahoe nel Nevada nel 2007. Penso che Karen abbia capito quanto è importante quello che fa e quanto è importante per noi genitori sapere che per nostri figli tutto è possibile. È bello leggere di lei ma ancora più bello conoscerla dal vivo, e anche se il convegno non era ancora iniziato, quello rimarrà per me il momento più memorabile.
Vedi link:
www.karengaffneyfoundation.com
It’s her!
(This is a message that I should have posted right after the World Down Syndrome Congress in Dublin Ireland this past August, but for various reasons I just didn’t manage to do it.)
I went with my hubby and the kids the day before the congress opened to do early registration and get my bearings given that I was going alone on the following days and didn’t know the place. There were very few people around in the ‘Helix’ at the Dublin City University that day and the four of us sat down for a moment in the lounge at the main entrance to catch our breath and enjoy the serenity of the place. We had been there for awhile when I suddenly noticed a young woman with blond hair and irregular gait coming in and I immediately exclaimed excitedly to the others, “It’s her! It’s her!” They looked at me uncomprehendingly and a little mystified, as ‘she’ sat down with her father and mother not far from us in the lounge. After hesitating a good half hour – it goes against my nature to be forward or disturb people – I worked up the courage, hanging on to Zacky’s hand, to go and introduce myself to Karen Gaffney, an American woman with Down syndrome who has acquired a name for herself through her feats as a swimmer, and try to explain why this moment was so important for me. I had read about her several years ago and about her achievements as a swimmer and the important work that she does with her public speaking to promote awareness about people with Down syndrome and give families courage. I admire her and I think I couldn’t have been more impressed if Brad Pitt and Angelina Jolie themselves had appeared before me! Then Karen stood up and greeted us graciously with a warm encouraging smile, asking about Zacky, who, as you might expect, looked down at his feet and answered in a voice not much beyond a whisper … in Italian! A lively conversation followed in which Karen told us about her next swimming challenge – to swim across Dun Laoghaire Harbor – and we explained a little about our group ‘Team Down’ in Italy, telling about our annual event in the main piazza of Rescaldina and how we had featured her crossing of Lake Tahoe in Nevada in 2007. I think that Karen understood how important her work is and how important it is for us as parents to know that anything is possible for our children. It’s inspiring to read about her, but even better to meet her in person, and though the congress hadn’t even begun, for me that moment remains the most memorable.
See link to Karen's website:
www.karengaffneyfoundation.com