venerdì 14 agosto 2009

La partenza

È dalla fine della scuola che Zacky dice: “Andiamo a’ mare!” e da quando abbiamo deciso veramente di fare un giretto in Friuli ha cominciato a dire tutti i giorni, più e più volte “Friuli! Grado! Mare!” e poi “valigie, macchina, andiamo!”, convinto di potere fare subito le valigie e partire immediatamente. Tutti i giorni pensava che fosse giunto il momento e tutte le volte rimaneva male quando spiegavo che papà doveva lavorare ancora qualche giorno, o che io avevo ancora delle cose da fare prima di partire. Giovedì, quando ha capito che era arrivato finalmente il giorno della partenza Zacky non stava più nella pelle; ha messo insieme le cose più essenziali da portare: il Nintendo DS, l’Omnitrix (di Ben 10) e i quaderni dei compiti – tutti i quaderni di quest’anno per un weekend di quattro giorni! Anche se era una giornata particolarmente calda e Zacky adora la piscina è stato difficile convincerlo ad andare in piscina nel pomeriggio tanto era agitato e ansioso di partire. Verso le 10 di sera era giunta l’ora di partire e ho cominciato a chiamare i bambini per accertare che avessero lavato i denti e fatto pipì. Ma dove si era cacciato Zacky? Ho subito pensato che fosse fuori in giardino magari a fare un ultimo salto sul trampolino o ‘nel garage’ come dice lui a giocare con il computer, ma non c’era. Abbiamo chiamato gridando ad alta voce cercando in ogni angolo della casa e del giardino, ma niente Zacky! Panico! Poi una piccola luce si è accesa in testa e noto mia figlia che ridacchiava e chiaramente ha avuto la mia stessa idea … siamo usciti di corsa fino alla macchina, e infatti, è lì che l’abbiamo trovato, seduto al suo solito posto con la cintura di sicurezza già allacciata! Aggiungo solo che deve avere avuto talmente tanta fretta di partire che non si era disturbato per niente per fare pipì! Questo l’abbiamo capito però quando era ormai troppo tardi per tornare indietro, ma lui in ogni caso non voleva perdere più tempo e insisteva che l’avrebbe fatta nella casa in Friuli, e non fa niente che mancavano quattro ore di viaggio da passare in macchina!

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Leaving for Friuli


Ever since school finished Zacky has been saying: “Andiamo a’ mare!” (trans. “Let’s go to sea!”) and when we finally decided to take a trip to Friuli he started to say over and over again every day “Friuli! Grado! Mare!” (Friuli is the region, and Grado is a small town by the sea in that area of Italy; mare=sea) and then “valigie, macchina, andiamo!” (trans. “suitcases, car, let’s go!”), sure that he could just pack his bags and take off right away. Every day he thought the moment had arrived and every time he was disappointed when I explained that papà still had to work a few more days, or that I still had things to get done before we could leave. When he realized that the day of departure had finally arrived last Thursday, there was no stopping him; he got together all the essential things for the trip: the Nintendo DS, “Omnitrix” (the Ben 10 ‘watch’) and his homework notebooks, i.e. every last notebook from this school year for a four-day weekend! Even though it was a particularly hot day and Zacky adores the pool, he was so excited and anxious to leave that it was difficult to convince him to go for a swim in the afternoon. Around 10 in the evening when it was almost time to leave I began to call the kids to check whether they had brushed their teeth and gone to the bathroom. But where was Zacky? I thought at first that he was out in the backyard perhaps having one last jump on the trampoline, or ‘in the garage’ (as he puts it) playing on the computer, but he wasn’t there. We called and called, shouting in a loud voice, searching in every corner of the house and yard, but no Zacky! Panic! Then a little light started to come on in my head and I looked at Melissa who was starting to smile and had obviously just had the same idea … we ran out to the car and sure enough, there we found him, sitting in his usual place with his seat belt already on! I will just add that he must have been in such a hurry to leave that he didn’t bother at all to go for a last pee! We figured this out however, when it was already too late to turn back, but he had no intention of wasting any more time and insisted that he could hold it till we got to Friuli, and so what if we had a four-hour trip in the car ahead of us!

Perché "Halfway to Gorgeousness"?

"Halfway to gorgeousness" tradotto letteralmente vuol dire "metà strada per arrivare allo splendore". Ci è capitato di guardare una sera uno show della Sig.ra Nigella, dea domestica della BBC. Inizialmente non guardavo con grande attenzione; mi sembrava la solita donna che prepara le sue ricette per la famiglia con modo di fare inoltre che trovavo irritante. Come faceva ad andare in estasi per ogni ingrediente, descrivendo con gli aggettivi più stravaganti ogni sviluppo del prodotto in preparazione? A un certo punto ha detto con un sospiro di vero trasporto (e io non credevo le mie orecchie!) “it’s halfway to gorgeousness!” Ci siamo guardati increduli e ci siamo messi a ridere per la totale assurdità dell’espressione. Però, spesso le cose più ridicole sono le cose che ti rimangono in testa, e questa espressione è entrata nel gergo della nostra famiglia, e provoca sempre una bella risata.

Quando ho chiesto un suggerimento per il nome di questo blog, mia figlia che nemmeno sapeva bene di che cosa si trattava, ha detto scherzosamente: “halfway to gorgeousness!” un nome che forse non poteva essere più azzeccato. Pensandoci bene, forse mi vedo dopo tutto nell’entusiasmo di Nigella che la spingeva ad esclamare così prima ancora di vedere la buona riuscita della sua torta o provare la sua bontà. Al mio avviso, i miei due figli, uno con la sindrome di Down e l’altra no, erano già bellissimi in partenza. Non so come sarà il prodotto finale, ma intanto sto godendo la strada che stiamo facendo insieme, e non avrei nessuna esitazione a dire di nessuno dei due che è a metà strada per arrivare a essere davvero splendido!

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Why “Halfway to Gorgeousness”?

We happened to see a program one evening showing Nigella, domestic goddess of the BBC. Initially I wasn’t really watching with any great attention; it just seemed to be your average woman preparing dishes for her family in a way I found irritating. How could she truly be in ecstasy over every ingredient, describing every phase of the preparation with the most extravagant, whimsical adjectives? At a certain point in the program she said with a real sigh of rapture (and I couldn’t believe my ears!) “It’s halfway to gorgeousness!” We all looked at each other and cracked up laughing at the absolute absurdity of the expression. However, often the most ridiculous things are the ones that stick in your head, and this expression has in fact become an ‘in- joke’, and continues to tickle the funny-bone in our family.

When I asked for suggestions about a name for this blog, my daughter, who didn’t really even know what it was all about, jokingly suggested: “halfway to gorgeousness!”, a name that probably couldn’t have been more on the mark. When I thought about it, perhaps I could identify after all with the enthusiasm of Nigella that compelled her to exclaim with such obvious delight even before she saw how her cake turned out or had the chance to taste it. My two kids, one with Down syndrome and the other just plain regular variety, were both absolutely beautiful right from day one. I don’t really know how the finished product will be, but in the meantime I am enjoying the road we’re on together, and would have no hesitation in saying about either one of them that they are “halfway to gorgeousness”!